CORSO DI STUDI INTERNO SUI KATA DELLA SCUOLA

Abbiamo dato il via ad una serie di stage monotematici sui kata della scuola.

DIRETTI DA SOKE

FABIO TOMEI

COADIUVATO DA

FABRIZIO DAVI’                      MARCO CONFORTI

FRANCO IVONINI                   UGO RUS

1^ Scheda

SEIENCHIN E ANAN

SEIENCHIN: come gran parte dei kata antichi la storia della sua origine è sconosciuta.

Il kata conosciuto anche come SEYUNCHIN, SEYONCHIN, e SAIPA è presente pressoché in tutte le scuole di Okinawa.

Data per scontata la sua matrice cinese, alcune fonti evocano la possibilità di una derivazione dallo Xing-yi-quan[1].

Altre sottolineano che la lettura cinese dei Kanji (Sui-yun-jing) richiama chiaramente il contenuto del Kata.

Così: Sui (seguire), Yun (movimento) e Jing (forza, essenza, energia) si trovano le interpretazioni “Tirare” oppure “l’occhio del ciclone”.

Spettacolare, sviluppa la potenza e la stabilità, questo kata alterna tempi lenti, tutti in contrazione, e movimenti rapidi e veloci. Esso contiene numerose tecniche per agganciare e attirare l’avversario la preparazione di un corpo a corpo.

Questo kata è basato sulle posizioni Shiko dachi, Sanchin dachi e Neko ashi dachi, i suoi spostamenti sono a 45 gradi, su varie direzioni, dall’asse principale con alcuni ritorni su quest’ultimo.

La respirazione esasperata ed enfatizzata è solo nella versione Goju ryu giapponese.

XI QUAN FA
Anan

ANAN: è un kata tramandatoci da un maestro (Anan appunto) esperto di boxe cinese, del XIX secolo, venuto da Fuzhou (provincia del Fujiuan) e giunto a Tomari, in Okinawa; egli insegna a Shiroma Kinjo, Matsumora Kosaku, Oyadomari (tutti maestri okinawensi) ed ad altri. Secondo alcune fonti Anan, Chinto, Shionja e, potrebbe essere, Ason sarebbero la stessa persona.

A livello bibliografico alcune annotazioni le troviamo solo in Funakoshi, che riporta ”un uomo, non identificabile, venne di Fuzhou venne in okinawa da un luogo chiamato Annan ed insegnò a… (maestri citati).”

Questa affermazione viene supportata dal fatto che fino al 1949 il territorio dell’attuale Vietnam era chiamato Annam (da cui Annan) mentre il nome Vietnam appare solo dal 1920. Nella traduzione sino-vietnamita Annam significa “Sud disteso” o “quiete del Sud”, alcune fonti di Okinawa, tra cui Nagamine sensei, traducono Annan in “Luce del Sud”. Annam proviene dal cinese An Nan. Annam era la striscia longitudinale dell’area (circa 1300 km) di mezzo del Vietnam, il Vietnam centrale di oggi.

Le mire colonialistiche della Francia, interessarono, nella seconda metà del XIX secolo questo territorio con una serie di scontri a partire dal 1873 che portarono nel 1882 alla conquista di Hanoi da parte dei francesi, alcuni patrioti vietnamiti, sconfitti in quel frangente ripararono in paesi limitrofi e vicini. Uno di questi patrioti potrebbe essere l’uomo chiamato Annan rifugiatosi a Tomari e che entrò in contatto con i maestri di Okinawa, in particolar modo con Shikichi Kuniyoshi (1860-1935) il quale con le tecniche assorbite da Annan creò il kata che ancor oggi porta questo nome (e in alcuni casi Anandai).

Sicuramente in origine la forma era più lunga ed articolata mentre quella di oggi, che segue tutti gli standard dei kata di Okinawa, vede molto l’uso dei Kin Keri (calci ai testicoli) e dei fumikomi (calci laterali alle articolazioni del ginocchio e della caviglia) ed usa le mani aperte come tutti i koshiki kata.


[1] Stile di boxe cinese che ha molto influenzato i movimenti di braccio dei kata di Okinawa.

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